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WILD AND FREE

By  Niki Boon

Viviamo una vita semplice nelle zone rurali della Nuova Zelanda, i miei figli sono istruiti e vivono senza TV e altri apparecchi moderni, è uno stile di vita che può sembrare non convenzionale per alcuni, ma io sono qui per celebrare il luogo magico in cui ho scelto di vivere con la mia famiglia. Documento i giorni che trascorriamo insieme, in un ambiente ricco di natura. Io fotografo la nostra vita così com'è... il vero... ma anche come il riflesso di un'infanzia radicata nel profondo del mio passato ... luoghi sinceri, pieni di libertà... I miei figli, liberi e selvaggi, appartengono a queste terre, sono profondamente connsessi a questi luoghi in cui il paesaggio inizia dove finiscono le loro piccole anime.

Sede: PALAZZO SACCHI


GLI ANNI DELLA DOLCE VITA

By  Mario Giacomelli, Mario De Biasi, Nino Migliori, Gianni Berengo Gardin, Elio Ciol e Giorgio Tani...

La mostra Gli anni della dolce vita, tendenze della fotografia italiana, restituisce uno spaccato della vita italiana dall’immediato secondo dopo guerra fino al post boom economico degli anni’70. Voluta dalla FIAF, federazione italiana associazioni fotografiche, l’esposizione raccoglie settanta fotografie in bianco e nero divise in tre sezioni: la dolce vita, l’amara vita e la nuova vita. La prima sezione è un omaggio alle grandi personalità del cinema italiano degli anni ’50 : davanti ai nostri occhi scorrono le foto di Pier Paolo Pasolini che gioca a calcio con un gruppo di ragazzi, di De Sica che fuma una sigaretta mentre aspetta che si sblocchi il traffico, Mastroianni con la figlia, Sophia Loren, Totò e tanti altri grandi attori.La seconda sezione è dedicata alla vita reale, quella di un paese che, uscito distrutto dalla guerra, doveva ricominciare a vivere facendo i conti con le difficoltà economiche di alcune zone del sud Italia. Queste foto sono terribilmente reali, danno uno spaccato della vita quotidiana in quelle zone che non conoscevano ancora il processo di industrializzazione. Visi e luoghi poveri, una miseria che non viene narrata, ma è lì mostrata a chiunque la voglia vedere. Dietro le macchine fotografiche grandi nomi della fotografia come Mario Giacomelli, Mario De Biasi, Nino Migliorini, Gianni Berengo Gardin, Elio Ciol e Giorgio Tani.L’ultima parte ci presenta i grandi cambiamenti nella vita italiana: l’emigrazione dal meridione verso il nord Italia e verso la Svizzera, le nuove fabbriche, il boom dell’automobile, il benessere dei giovani borghesi e le manifestazioni in piazza del ’68.

Sede: Oratorio Dei Santi Lorentino E Pergentino


A SILVER SOUL

By  James Acto Photography: Juri De Luca | Marco Gambassi

Cinque storie, cinque serie di ritratti di persone che, a modo loro, stanno cercando la propria identità attraverso passioni e professioni svolte in modo sostenibile per l’ambiente in cui viviamo. Nessuna di queste persone sta cercando in quello che fa la ricchezza economica o uno status sociale, ma guardano all’essenza della propria attività. Fare qualcosa per essere felice. Una giostra ecologica a pedali, per insegnare ai bambini che per divertirsi non servono le luci ed i suoni delle moderne giostre. Un animalista che, fedele ad un vecchio codice della cavalleria, ha fondato una associazione che si prende cura degli animali di chi si trova nell’impossibilità provvisoria difarlo. Un artigiano americano che si è lasciato alle spalle la frenesia della vita in città per costruire telai di bicicletta in un casolare inToscana... Abbiamo ritratto questi soggetti con la tecnica del collodio umido, un antico procedimento fotografico inventato nel1851: una lastra di vetro viene resa fotosensibile per mezzo di collodio e nitrato d’argento, poi viene esposta con una macchinafotografica a banco ottico ed infine sviluppata e fissata in camera oscura. Questa tecnica ci dà la possibilità di lavorare di nuovo con le mani, con materiali come vetro e argento; è vero e proprio artigianato. Ogni scatto ha bisogno di una lunga preparazione e diun lungo lavoro in camera oscura. Così come i soggetti ritratti, non cerchiamo la “quantità” ma la “qualità” di un’esperienza, di undialogo con i nostri soggetti, di una bella storia da raccontare.

Sede: Museo dei Mezzi di Comunicazione