VIVIAN MAIER . dans le miroir

Vivian Maier
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Titolo: VIVIAN MAIER . dans le miroir

Autore: Vivian Maier

Sede: GALLERIA SPAZIO IMAGO

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VIVIAN MAIER . dans le miroir

L’Associazione fotografica Imago, in occasione di “Aspettando... Arezzo&Fotografia” é lieta di presentare la mostra “Vivian Maier. Dans le miroir” che sarà ospitata dal 8 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 presso la Galleria Spazio Imago, in via Vittorio Veneto
33/20 ad Arezzo. 

Settanta immagini.
Sguardi, luoghi, persone. Una moltitudine di sconosciuti che ha messo a nudo la propria anima attraverso quell’occhio spietato e sincero.

“Vivian Maier - Dans le miroir”

E’ questo il fil rouge che conduce alla scoperta dell’esposizione dedicata alla fotografa franco-americana scoperta per caso da John Maloof. 

Dall’8 dicembre al 7 gennaio 2018 le sale della Galleria Spazio Imago ospiteranno gli scatti della tata che ha fatto della fotografia la sua ossessione e il suo più impenetrabile mistero.
ebbene la sua produzione, come testimoniano le migliaia di rullini fotografici ritrovati, sia imponente, sono pochissimi gli scatti che invece sono stati sviluppati su carta dalla stessa artista.

Poche decine contro la mole spropositata di scatti, diapositive e negativi rinvenuti e poi portati alla luce da John Maloof che si è occupato dell’editing di alcune fotografie diventate ormai celeberrime. 

La rassegna in calendario ad Arezzo sarà invece incentrata su una parte più intima dell’anima di Vivian Maier. In esposizione ci saranno scatti originali degli anni ’60 sviluppati dalla fotografa stessa e che per la prima volta saranno esposti in Italia.
Un’anteprima senza precedenti che vanta una ricca selezione di immagini provenienti dal Fondo Francese Vivian Maier.

Vivian Maier nacque e visse per la maggior parte della vita negli Stati Uniti. Tra il 1932 e il 1938 insieme alla madre si trasferì in Francia prima a Saint-Julien e
poi a Saint-Bonnet-en-Champsaur dove vissero per alcuni anni. Soltanto alla fine degli anni ’50 e inizio ’60 Vivian Maier lascia di nuovo l’America per concedersi un viaggio intorno al mondo. Tra le tappe che tocca c’è anche la Francia. Gli Champsaur. E’ proprio nella patria natale della madre, quella dove da piccola aveva anche lei vissuto e conosciuto, che sono stati recuperati alcuni scatti sviluppati su pellicola che ritraggono panorami di campagna e persone del posto.
Una delle poche testimonianze che raccontano, senza alcun filtro, il lavoro di Vivian. Dallo scatto fino allo sviluppo sulla carta patinata.

Vivian Maier (1926-2009)

Nasce a New York da padre americano e madre francese.
Nel 1932-1933 si trasferisce con la madre a Champsaur in Francia.
Nel 1938 rientra negli Stati Uniti e torna in Francia soltanto nel 1950-1951 per mettere all’asta una proprietà di famiglia che le era stata lasciata in eredità.
Nel corso di questo soggiorno scatta le sue prime fotografie “francesi”: percorrendo la regione in bicicletta cattura l’anima delle persone che la abitano, i contadini, i bambini, gli anziani con la stessa ossessione per la documentazione e l’accumulo che caratterizza la sua successiva produzione americana e rappresenta una delle chiavi principali della sua poetica.
Tornata a New York, con i soldi ricavati dalla vendita compra una Rolleifleix con la quale viaggiò negli Stati Uniti prima di stabilirsi a Chicago. Qui viene assunta come bambinaia dalla famiglia Ginsburg e dà libero sfogo alla sua passione per la fotografia, sviluppando i negativi e film nel bagno privato che ha a disposizione.
Tra il 1959 e il 1960 compie un lungo viaggio intorno al mondo e come ultima tappa sceglie Champsaur dove continua la documentazione della regione e dei suoi abitanti spostandosi in bicicletta e scattando moltissime fotografie.
Negli anni successivi continua a lavorare come bambinaia e a scattare moltissimo, anche a colori, andando a costituire l’enorme archivio scoperto da John Maloof nel 2007.